"GnOthi seauton", conosci te stesso


Conoscere se stessi è avere la capacità di guardarsi dentro

Il filosofo greco Socrate del motto "gnothi seauton", ossia conosci te stesso,  ha fatto il punto cardine del suo pensiero e di quello dell'Antica Grecia.

Scritto sul frontone del tempio di Apollo a Delphi, sede del famoso oracolo, il testo della famosa iscrizione narra:

 

"ti avverto, chiunque tu sia:

tu che desideri sondare gli arcani della Natura

se non riuscirai a trovare dentro te stesso

ciò che cerchi non potrai trovarlo nemmeno fuori.

Se ignori le meraviglie della tua casa

come pretendi di trovare altre meraviglie?

In te si trova occulto il tesoro degli Dei.

Uomo conosci te stesso e conoscerai l'Universo e gli Dei"

 

Se ci fermiamo ad osservarci e riflettere su noi stessi potremmo giungere a saper chi siamo e, di conseguenza, in che modo vivere felici.

Nei versi "Se ignori le meraviglie della tua casa come pretendi di trovare altre meraviglie?" c'è un importante riflessione su quanto la conoscenza delle nostre radici, delle nostre origini, sia importante per guardare avanti e raggiungere obiettivi.

 

Ma, al giorno d'oggi, cosa vuol dire conoscere se stessi?

Prima di tutto vuol dire conoscere i propri limiti, accettarci per quelli che siamo.

Nella società di oggi ci nascondiamo troppo spesso dietro a noi stessi, perché è più importante apparire che essere. Questo porta alla convinzione di sapere già chi siamo, allontanando il bisogno di andare dietro la maschera di apparenza. In questa condizione, ad un certo punto della vita, si prova un tale smarrimento e insicurezza che nessuna risposta esterna ci può essere d'aiuto. Ci si trova così in un mondo che sembra non appartenerci, incerti sulle scelte fatte, a contatto con grandi vuoti.

E' fondamentale affrontare un percorso di conoscenza di sé stessi per capire chi siamo, accettare e superare i nostri limiti.

 

"Per gli uomini non esiste nessunissimo dovere, tranne uno:

cercare sé stessi, consolidarsi in sé, procedere a tentativi per la propria via

ovunque essa conduca".

Hermann Hesse